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“…partendo dall’assunto che ogni volta che un essere umano utilizza una tecnologia per cambiare il mondo, questa tecnologia cambia l’uomo stesso…” (H. Rheingold)

Dalla citazione di H. Rheingold è istintivo pensare al telefono cellulare. Questo strumento, sempre più frequente nelle nostre tasche e borse, è divenuto in pochissimi anni uno strumento inseparabile, ma non solo, è divenuto un prolungamento del nostro stesso corpo, una appendice tecnologica. Sicuramente il cellulare è uno strumento globale a cui ben pochi ormai rinunciano. Sempre più spesso, infatti, nei documentari o nei servizi di aree dell’Italia o del mondo disagiate o addirittura povere non è raro vedere che molti possiedono comunque il telefonino. Per il telefonino avvengono aggressioni e alcune famiglie fanno grandi sacrifici pur di acquistare l’ultimo modello di  cellulare per i propri figli. Il telefonino, inoltre, sta mettendo in crisi altri oggetti che fino a poco tempo fa erano oggetto di culto, tra cui gli orologi. Fossil e Swatch stanno accumulando grandi perdite e perdendo consistenti fette di mercato dei giovani a causa dei telefonini. Ed è proprio tra gli adolescenti che il telefono cellulare sta producendo i suoi più grandi cambiamenti, nel bene e nel male.

i giovani non leggono

I giovani non hanno tempo per leggere. Tuttavia questa nuova generazione di adolescenti si sta autoconvincendo che prima o poi il tempo lo faranno saltar fuori. E’ in aumento dunque il numero di quelli che non leggono ma che vorrebbero farlo. Fino a qualche anno fa non era raro sentire diciottenni vanagloriosi che si vantavano non aver mai letto libro in tutta la vita.
“non leggo, ma conosco persone che leggono e vorrei anch’io avere la loro pazienza”.
 Ma ci vuole davvero tempo per leggere?
O pazienza, o buona volonta’? Eppure esistono ragazzi che leggono a tavola, ignorando i rimproveri dei genitori, ragazzi che leggono camminando e virano all’ultimo momento buono per non investire altri
pedoni, altri che leggono mentre aspettano il proprio turno per immatricolarsi. Esistono, ma sono ancora un numero esiguo.
Tutti gli altri vorrebbero leggere, ma si stufano, non hanno tempo, non sanno che libro scegliere e dopo un po’ si annoiano. Magari sono quelli che hanno letto per intero solo I Malavoglia, e ora credono che tutti i libri siano uguali. Altri ancora preferiscono uscire con gli amici, col fidanzato, ascoltare musica, guardare la televisione, andare al cinema o a ballare.
Eppure, nonostante cio’, la lettura e’ stata rivalutata: chi legge non viene piu’ preso in giro, ma guardato con una sorta di rispetto, misto, c’e’ da dirlo, a incredulita’.
Bisogna anche dire che, purtroppo, le case editrici non fanno molto per invogliare i giovani alla lettura: i prezzi delle attuali edizioni super-ecomiche sono pari ai vecchi prezzi standard per un libro a
copertina morbida. Internet pero’, oltre ad esser causa di alcuni tra i peggiori mali moderni, in questo caso puo’ anche diventare rimedio: esistono moltissimi siti per aspiranti scrittori, laboratori di scrittura creativa o semplici comunita’ nelle quali grafomani di tutte le eta’ si riuniscono per scambiarsi opinioni. E non e’ richiesto nulla in particolare, si impara insieme, strada facendo, copiando all’inizio, per poi passare all’emulazione e, infine, acquisire un proprio stile.
Ci sono poi molti siti che permettono di scaricare gratis gli e-book, e non solo i grandi classici della letteratura: uno dei romanzi di Stephen King (Ridding the bullet) e’ stato pubblicato in anteprima proprio
nella rete, invece che in libreria. Letteratura per tutti i gusti e tutte le tasche quindi, per evitare che un ragazzo si trovi a scegliere se utilizzare quindici euro per uscire con gli amici o per comprare l’ultimo di McEwan. La letteratura non dovrebbe avere un prezzo, tuttavia ce l’ha, e spesso molto alto.
Allora, per non pensare che i soldi in libri sono sprecati, che si inizi con De Carlo, o con Baricco, o con Coake. Che si leggano Murakami, Mason e Donna Tartt. Che si leggano prima di tutto storie, che si legga per il piacere di scoprire come va a finire la storia, non per prendere un voto alto. E un po’ alla volta, senza accorgersene, si arrivera’ all’Ulisse (di Joyce)

Chi sa di essere profondo, si sforza di esser chiaro.
Chi vuole apparire profondo alla folla, si sforza di esser oscuro.
Infatti la folla ritiene profondo tutto quel di cui non riesce a vedere il fondo.
Friedrich Nietzsche

Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare.
Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere,
o meglio il sapere del non sapere.
                                                               F. Nietzsche

I classici del caffè-conferenza

 

Mercoledì  9 Aprile Ore 18.30

I classici del Caffè – via Foppa, 4 – Milano

Teoria dei Giochi e dilemma del prigioniero: “A beautiful mind”.
Qual è una strategia dominante
?

Antonella Ciullini, professoressa di Probabilità e statistica presso l’università dell’Insubria, ci condurrà nell’affascinante mondo della “Teoria dei Giochi”.

La “Teoria dei Giochi”, recente disciplina matematica, si occupa dello studio d’interazioni strategiche tra individui. Questa teoria ha obiettivi e programmi assai ambiziosi: è utilizzata in economia, psicologia, scienze politiche, strategie militari, biologia, educazione fisica.

Il dilemma del prigioniero è uno dei “giochi” più famosi al mondo e sul quale sono stati scritti il maggior numero di articoli. Ne parleremo nella conferenza, entrando nel merito della sua appassionante soluzione.

Costo: Euro 10 (compresa una consumazione)