George Pólya (1887-1985)

 

Il professore di matematica tradizionale nelle storielle popolari è distratto.Appare di solito in pubblico con un ombrello scassato per mano. Preferisce guardare in faccia la lavagna e dare la schiena alla classe. Scrive a, dice b, intende c; ma dovrebbe essere d. Alcune delle cose che dice sono tramandate di generazione in generazione…

Qual è la differenza tra metodo e trucco? Un metodo è un trucco che usi due volte.

Ci sono molte domande che degli stupidi possono fare a cui i saggi non possono rispondere.

Anche studenti abbastanza bravi, dopo che hanno ottenuto la soluzione del problema e scritto ordinatamente la dimostrazione, chiudono i libri e cercano qualcos’altro.
Facendo così, perdono una fase importante e istruttiva del lavoro…
Un buon insegnante dovrebbe comprendere e inculcare ai propri studenti che nessun problema di qualsivoglia tipo viene completamente sviscerato.
Uno dei primi e principali doveri di un insegnante è non dare ai suoi studenti l’impressione che i problemi matematici abbiano poca connessione tra di loro, e nessuna connessione con null’altro.
Abbiamo un’opportunità naturale di investigare le connessioni di un problema quando riguardiamo la sua soluzione.

Se non puoi risolvere un problema, allora c’è un problema più facile che puoi risolvere: trovalo.

La prima regola della scoperta è di avere cervello e buona fortuna.
La seconda regola della scoperta è di sedere fermi aspettando un’idea brillante.

La matematica è essere pigri.
La matematica è far sì che i principi facciano il lavoro per te così che tu non lo debba fare per conto tuo.
Guarda in giro fino a che non trovi il primo fungo o non fai la prima scoperta: crescono in gruppo. 

da leggere

Il Mago dei Numeri
di Hans M. Enzensberger

La Trama

 Roberto detesta la matematica, non ci capisce nulla! Ma una notte, in sogno, incontra un piccolo e collerico diavolo che pretende di insegnargliela giocando. Nel corso di dodici notti, il diavolo lo accompagna nello strano e appassionante mondo dei numeri; le cifre prendono vita, le leggi e i meccanismi che le governano diventano sempre più affascinanti. Strapazzato da questo maestro così esigente Roberto impara a giocare con le radici quadrate, le frazioni e, improvvisamente, capisce tutto! E così anche il lettore che, insieme a Roberto, viene invogliato ad addentrarsi in quest’universo misterioso ma appassionante

 

La capacità di concentrazione è una cosa che non esiste.
Esiste solo la qualità di ciò che si percepisce.
La gente ha un’attenzione infinita se si diverte.
– Jerry Seinfeld

Palindromo è quel numero, parola o frase che letto normalmente da sinistra verso destra oppure al contrario, cioè da destra verso sinistra, risulta essere uguale. Per fare un esempio il numero 12321 è palindromo, 48241 non lo è. Vedere se un numero è palindromo oppure no non è cosa estremamente interessante, con le parole e frasi invece risulta più divertente: provate a leggere “Ai lati d’Italia” oppure “I topi non avevano nipoti”, poi rileggete al contrario e, se non considerate gli spazi, noterete che sono identiche.

Alcune parole palindrome:
AEREA – AFA – AVALLAVA – AVEVA – EFFE – EREGGERE – INGEGNI – ORO – OTTO – RADAR

e alcune frasi:
ACETO NELL’ENOTECA
AD IMITARE ERA TIMIDA
ALLEGA PAGELLA
AMO RIDERE DI ROMA
A NIZZA LA PALAZZINA
A ROMA SI DIMORA
E LE MEZZE MELE
ERAN I MESI DI SEMINARE
ERA PACIFICA, PARE
IL RE DEVE VEDERLI
ORA VAI, AVARO

Eccellenza e Recupero

 

Milano, 14 Gennaio 2008 Centro Matematita

Convegno di aggiornamento  Eccellenza e recupero: un unico approccio

(II edizione)

Come garantire anche agli “studenti bravi” un insegnamento della matematica che rispetti i loro desideri e le loro curiosità? Come costruire percorsi che li accompagnino in una conoscenza motivante, densa di significato e, perché no, piacevole della matematica? Di quali strumenti dispone su questo versante l’autonomia scolastica? Quale ruolo può giocare in questa sfida la ricerca universitaria?
È possibile costruire percorsi di recupero che diventino occasione di crescita culturale per tutti?
Quali rapporti si possono immaginare fra le attività di recupero e le attività curriculari? È soltanto una moda di questi mesi l’attenzione dedicata dalla pubblica opinione e dai media ai magri risultati in matematica dei nostri studenti, oppure stiamo assistendo alla nascita e alla diffusione di nuove sensibilità che possono intervenire su aspetti non marginali della vita della scuola, e quindi della società?
Al Convegno verranno presentate e analizzate alcune proposte già costruite per rispondere a queste domande, e verranno descritti progetti ancora in via d’attuazione.
L’attenzione sarà prevalentemente concentrata sulle questioni matematiche, ma, come è inevitabile, l’analisi toccherà questioni più generali legate all’insegnamento scientifico e al suo ruolo nella costruzione di una cultura non limitata e non evanescente.
Studenti e insegnanti sono protagonisti di dinamiche ben più ampie di quelle che si compiono a scuola: anche per sottolineare le feconde connessioni che esse hanno (o possono avere) con l’esperienza matematica, i lavori pomeridiani ospiteranno fra l’altro presentazioni di progetti fortemente interdisciplinari.

http://www.matematita.it/